giovedì 13 gennaio 2011

Il momento di azzardare


Sono anni che si parla di casinò in riviera e credo che siamo molto prossimi alla caduta di questo tabù. I motivi per giustificare l'apertura delle case da gioco sono ormai numerosi:
  • sarebbe un grande incentivo per aumentare le presenze ormai sempre più in calo (anche se si tratterebbe del tipico cliente "mordi e fuggi", anzi "toccata e fuga" dove la toccata è profonda e ininterrotta per tutto il tempo del soggiorno); 
  • gli albergatori sarebbero finalmente legittimati a pretendere il saldo del conto in anticipo;
  • nel 2010 gli italiani hanno speso più di tutti in Europa (60 miliardi di euro) tra concorsi, lotterie, scommesse, giochi on line, grattaevinci, ecc., non corrono più il rischio di ammalarsi con il gioco d'azzardo: lo sono già;
  • mancano luoghi in cui i turisti possano trascorrere il tempo quando piove: ci sono solo i centri commerciali e anche lì si buttano via un sacco di soldi;
  • siamo pieni di night-clubs, impedire l'apertura dei casinò sarebbe una discriminazione insopportabile;
  • c'è già tutto, manca solo questo;
sicuramente se ne aggiungeranno altri con la riapertura del dibattito. Per adesso sappiamo che la strada verrà aperta dal primo casinò elettronico a Riccione. Rimpiazzerà una storica sala-giochi sul lungomare vicino a viale Ceccarini.
La notizia ha surriscaldato le poltrone degli amministratori e dei politici sammarinesi che infatti sono balzati in piedi sollecitando la modifica della norma che da 58 anni impedisce l'apertura di un casinò con tutti i crismi sul Titano. Ormai non ci sono più ragioni valide per quel divieto, soprattutto dopo che i loro centri commerciali si sono svuotati a causa della concorrenza dei vari iper e outlet italiani e dopo che Tremonti ha dichiarato guerra all'antica Repubblica. Molte banche e società finanziarie stanno già chiudendo, l'apertura di un casinò non può più essere differita. Tanto il risultato sarà lo stesso: un mucchio di denaro scomparirà nel nulla.

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