giovedì 18 novembre 2010

Una visita al sottobosco

Diciamo la verità: in riviera non c'è mai stato molto spazio per la cultura. Soltanto negli ultimi anni si assiste ad un tentativo di recupero su questo versante, anche per arricchire un'offerta di accoglienza che rischia di fossilizzarsi su scenari conosciuti e ampiamente sfruttati. E soprattutto non più esclusivi: il turismo balneare non ha più confini e le discoteche e i locali di tendenza sono sorti ovunque. 
Nonostante ciò, mi sembra che permanga una sorta di diffidenza verso eventi ed iniziative di tipo strettamente culturale, sia da parte dei turisti che da parte dei cittadini di qui. Anche chi accetta di parteciparvi lo fa senza riuscire a liberarsi del tutto da un certo disagio, come se si domandasse ad ogni passo se sia davvero il caso spingersi tanto in là.
Si dice che i periodi di crisi economica spingano ad avvicinarsi, o a tornare, a determinati aspetti dell'esistenza, di solito trascurati a vantaggio di altri. Si esce e si viaggia meno quindi si passa più tempo a raccogliersi in se stessi...Credo che questo sia vero solo in parte. Ci sono ormai troppe persone che si sentirebbero perdute una volta raccolte in se stesse. Per fortuna che c'è la televisione, il vero ammortizzatore socio-esistenziale di questi anni, che impedisce a tutti noi di schiantarci a terra se appena tentiamo la via del pensiero profondo: un lungo e stretto cornicione che corre sopra il baratro.
Comunque sia, una volta chiuso l'albergo, sono andato alla ricerca di occasioni che mi permettessero di coltivare i miei interessi, quegli stessi che sono sempre costretto a sacrificare durante l'estate, per mancanza di tempo e di lucidità mentale.
"Andare alla ricerca" è l'espressione giusta perchè non risulta facile trovare occasioni di approfondimento culturale nel quotidiano. Il massimo a cui si può aspirare è notare un manifesto negli spazi della pubblica affissione ma quante persone conoscete che leggono i manifesti? Perciò bisogna spingersi molto più in là, inoltrarsi in un sottobosco particolare. Bisogna entrare nelle biblioteche e nelle librerie, spulciare i giornali locali (soprattutto quelli distribuiti gratuitamente) oppure far visita a quegli amici misantropi che rifuggono la mondanità come se fosse un morbo contagioso. Loro vi sapranno aggiornare su ogni più piccolo evento culturale, dalle mostre comunali alle esposizioni private in qualche garage.
Nel corso delle ultime settimane ho acquisito ogni tipo di informazione su corsi, mostre, laboratori, incontri, conferenze e via dicendo, operando un'attenta selezione in base ai miei interessi. Quindi il materiale raccolto non è che una parte di quello disponibile, il che dimostra quanto l'offerta di eventi ed iniziative culturali nelle nostre zone sia più ricca di quanto uno s'immagini.
Procedo ad un breve elenco esemplificativo seguendo gli opuscoli, i libretti e i volantini che ho sotto gli occhi:
  • Università Aperta "Giulietta Masina e Federico Fellini" di Rimini: Guida ai Corsi. Anno Accademico 2010/11.
  • Teatro della Regina di Cattolica, Stagione 2010/11.
  • Avvolti dalla scrittura: laboratorio di introduzione all'arte della scrittura autobiografica (a cura di Anna Cecchini)
  • Incursioni Filosofiche, coordina Loris Falconi, consulente filosofico (l'accompagnamento di caffè, tisane e torte varie prevede un contributo di 5 euro)
  • Biblioterapia: come curarsi (o ammalarsi) coi libri, seconda edizione - conversazioni a cura della Biblioteca Comunale Gambalunga di Rimini.
  • "I bambini ci guardano"- 4 incontri di cinema e psicanalisi.
  • Corso di filosofia pratica: diventare ciò che si è (a cura di Loris Falconi).
  • "Con noi non diventi famoso ma puoi essere qualcuno" - Cerchiamo nuovi volontari (Volontarimini).
  • L'Epoca delle Passioni Tristi - ciclo di conferenze a cura della Biblioteca Comunale di Misano Adriatico.
  • Scuola di Scrittura Creativa, a cura dell'associazione Rablè.
  • Laboratorio teatrale del "Teatro Instabile" - Assessorato alla Cultura del Comune di Gabicce.
  • XVI Rassegna Cineclub Notorius di Rimini, presso il cinema Tiberio di Borgo S.Giuliano.
  • Rassegna cinema d'autore del Cinema Astra di Misano Adriatico, a cura dell'associazione Effetto Notte.
  • Rassegna cinematografica "Sguardi sul cinema" a cura del circolo cinema di Cattolica Toby Dammit, presso il Salone Snaporaz di Cattolica.
L'elenco potrebbe continuare con i programmi di altri teatri, altre rassegne cinematografiche, mostre d'arte, rassegne musicali, ma anche sagre, fiere e musei. In genere non ci sono nomi conosciuti ai più tra chi cura o interviene a questi eventi ma alcune iniziative cominciano ad avere un curriculum importante e può capitare di assistere al numero di personalità famose, gente che scrive sui giornali o fa l'ospite in note trasmissioni!
Non mancherò di riportare testimonianze dirette e personali nei prossimi post.

lunedì 15 novembre 2010

Resistenza

Sono finiti i tempi in cui il lavoro stagionale permetteva di svernare occupandosi soltanto di impegni come la manutenzione delle strutture, la corrispondenza con i clienti, la promozione pubblicitaria. Spesso queste attività sono tutt'altro che marginali (ad esempio, quando si devono affrontare grandi lavori di ristrutturazione) ma vengono comunque "spalmate" sull'arco dei mesi che vanno dalla chiusura all'apertura e comportano il reinvestimento dei guadagni dell'estate. Come giustamente faceva osservare un anziano collega albergatore, incontrato in edicola l'altra mattina, i conti della stagione si fanno all'inizio di quella successiva, quando si è finito di pagare ogni spesa. Allora si può veramente giudicare come sia andata, se sia stata bella o brutta. Diciamo che, anche senza arrivare all'ultimo giorno, uno se lo immagina.
Oggi, in particolare dopo le ultime sanguinose annate, ci si deve reinventare per poter sostenere anche il più modesto tenore di vita. Insomma, chi si ferma è perduto. Lo dimostra il fatto che sempre più alberghi medio-piccoli chiudono o vengono trasformati. Molte famiglie, dopo aver fatto i loro calcoli, arrivano alla conclusione che la gestione stagionale di un hotel non è più un'attività redditizia o addirittura sufficiente per far fronte alle loro esigenze. E mollano. Una percentuale significativa delle strutture che hanno chiuso alla fine dell'estate, non riaprirà in primavera. In certi casi ci sono circostanze contingenti: i figli hanno trovato lavoro altrove per tutto l'anno, magari uno di quei lavori da mille euro al mese o poco più, ma si sentono più garantiti per il futuro (anche dal rischio di ammalarsi di esaurimento nervoso ogni anno). Questa è l'aria che tira in riviera e chiunque voglia venire qui ad annusarla se ne accorgerebbe.

Il Grand Hotel di Rimini ha annunciato che si trasformerà in albergo stagionale, non più annuale. I costi di mantenimento non sono più sostenibili e, anche se per pochi mesi all'anno, questa istituzione del turismo e della storia riminese chiuderà i battenti. E' una decisione legata alla contingenza economica quindi non definitiva. La proprietà spera di poter tornare alla gestione annuale quanto prima, sempre che si creino i presupposti. Molti hanno protestato o avanzato perplessità su questa scelta, come se il Grand Hotel, proprio in quanto simbolo di Rimini e della riviera, non potesse venir meno alla propria immagine e al proprio ruolo istituzionale nella città, nemmeno per pochissimi mesi. D'altro canto, non si può chiedere a qualcuno di sacrificarsi per tutti solo per salvare le apparenze. Perchè indossare lo smoking per cena quando viene servito solo un piatto di lenticchie? Forse è meglio scegliere una veste da camera, sobria e pulita, e mettere un pò di carne nella minestra.

A fronte di chi sceglie di accorciare la stagione, c'è chi opta per il suo prolungamento. Come quegli alberghi che si sono dotati di impianti di riscaldamento/condizionamento e decidono di restare aperti per tutto l'anno, offrendo solo il servizio di camere con o senza colazione e rassegnandosi perlopiù ad accogliere solo gli avventori del finesettimana. Fiere e congressi non bastano ancora per accontentare tutti, dato l'alto numero di alberghi presente nella zona.
E' una scelta che non sempre paga, soprattutto perchè la riviera non ha ancora intrapreso in maniera convinta la strada del turismo invernale o "fuori stagione". Qualcuno si accontenta si far pari, come si suol dire, e magari di accapararsi qualche cliente per l'estate seguente; qualcun altro non riesce a vedersi in panni diversi e quindi a reinventarsi, anche per poco, con altri mestieri; qualcun altro ancora invece sì, e si adatta a fare cose diverse. Non che si possano fare miracoli, almeno io la vedo così, oppure resistere è di per sè un piccolo miracolo.