lunedì 31 agosto 2009

Lo strano caso del signor K.K.

Mister Parrucchino n.2 è tornato e pure il n.1 ha fatto il bis in riviera, anche se soltanto per pochi giorni e accompagnato da una anzichè tre matrioske. Questa volta non ha mai sfoggiato il suo copricapo mentre il signore tedesco (n.2) l'ha opportunamente indossato appena il cielo si è annuvolato. Il signor K.K. (Kafka non c'entra nulla, se anche voi lo conosceste ve ne accorgereste subito) è tornato per la sua seconda vacanza in Riviera con una soddisfazione particolare, grazie alle nuove opportunità fornite dalla formula volo+taxi che gli hanno risparmiato i disagi del viaggio in corriera.
Ha ritrovato alcuni amici e ne ha conosciuti di nuovi, soprattutto donne giovani.
Un mattino l'abbiamo visto entrare in albergo in costume e ciabatte, con un carabiniere al seguito. Dopo averci chiesto se il signore alloggiava da noi, lo ha accompagnato in camera per una verifica dei documenti. Mentre aspettavamo che tornassero, ci siamo domandati cosa potesse essere successo. L'ipotesi più accreditata è stata quella di un attacco di "mandrillite": probabilmente aveva esagerato con le avances a qualche signora (Dio non voglia a qualche ragazzina).
Il militare è sceso dopo un buon quarto d'ora, assicurandoci che era tutto a posto ma rifiutandosi di svelare i motivi della visita. Nessuno ha avuto il coraggio di chiedere spiegazioni al signor K.K. ma un paio di giorni dopo, mentre mi trovavo dietro il banco del bureau a leggere, K.K. mi si è avvicinato con circospezione e mi ha sussurrato con aria da cospiratore: " io mafioso..." e ha incrociato i polsi nella posizione dell'ammanettato. Ho riso con lui di quella battuta ma non riuscivo a smettere di provare una certa angoscia. Non ha voluto aggiungere altri particolari e io non glieli ho domandati. Qualche giorno dopo mi ha raccontato una storia di collanine e braccialetti che non ho ben capito ma che doveva riferirsi alla sua disavventura con le forze dell'ordine. Forse è stato tutto un equivoco dovuto all'eccessiva confidenza data ad una lingua che ancora non conosce a sufficienza ma che si prodiga ad imparare con un impegno ammirevole. Penso che sia sempre una buona cosa quando persone di una certa età sono animate da curiosità e intraprendenza, come nel suo caso. D'altro canto, non manca di assumere atteggiamenti propri delle persone anziane, come la moderazione a tavola (condisce l'insalata con un quartino d'acqua di rubinetto, per contrastare gli effetti nocivi di olio e sale; acqua e vino rigorosamente non di frigo), un'adeguata copertura contro il fresco (lo si è visto uscire in giacca a vento e berretta di lana appena le temperature sono scese sotto i venti gradi) e placide scorribande in bicicletta. Si è fatto conoscere un pò da tutti e gli piace che lo si chiami Carlo, all'italiana. Ha scattato decine di foto e mi aspetto che le spedisca con la sua prossima e-mail.

giovedì 20 agosto 2009

Ferragosto

Non mi sono dimenticato del Ferragosto e nemmeno ho intenzione di tacere sugli avvenimenti relativi a questa sorta di divinità estiva che attira fedeli adoranti da ogni parte d'Italia.
Si dice che per un albergatore il Ferragosto costituisca il clou dell'intera stagione e probabilmente è così ma vi posso assicurare che gli si ritorcono le budella ogni volta che pronuncia, o sente pronunciare, questa parola. Inoltre, una volta trascorso, si cade sempre in una sorta di rilassamento che rende le settimane successive più dure da sopportare di quanto non siano. Da qualche tempo, e anche quest'anno non fa eccezione, i giorni successivi al 15 agosto sono più impegnativi e più frenetici. Non sono ancora riuscito a capire perchè. Forse la stanchezza amplifica lo stress e la sensazione di fatica ma ci sono i numeri che parlano: in più di un'occasione le presenze del dopo-Ferragosto hanno superato quelle del Ferragosto. Non lo dico per lamentarmi ma ad un certo punto si comincia ad udire la voce dell'istinto di sopravvivenza che dice:" arrenditi o sarà la fine!"

giovedì 13 agosto 2009

Centro!


La notizia di oggi è che un paracadutista è piombato in spiaggia su un bagnante sessantenne.
La conta dei danni, senza fare troppe distinzioni tra l'uno e l'altro, è la seguente: rottura di femori, di bacino, trauma cranico, emorragia interna, fratture sparse.
Sembra sia stato per colpa del vento che spirava a raffiche improvvise a bassa quota. Comunque sia, sono cose che possono accadere solo qui, questa almeno è l'impressione che ho avuto quando ho letto il giornale. In nessun altro luogo la battigia funge da palcoscenico per qualunque tipo di manifestazione come sulla Riviera Romagnola. Ci può stare, quindi, che si verifichino gli incidenti più assurdi.
Mi domando se il bagnante stesse prendendo il sole, ignaro della bomba umana che stava per colpirlo, o se invece stesse seguendo la manifestazione. In tal caso deve aver pensato che non potesse davvero succedere quello che poi è effettivamente successo, ed è restato lì come un salame. La gente guarda troppo la televisione e capita che poi non riesca più a sintonizzarsi sulla realtà. Per quanto concerne il paracadutista, visto che tutti gli altri suoi colleghi sono atterrati nel punto prestabilito, prevedo mesi, forse anni, di sfottò e crudeli derisioni (da aggiungere alle cure per la riabilitazione).
Come ogni anno a Ferragosto, si tende ad esagerare. Rivogliamo le vacanze "normali"!

venerdì 7 agosto 2009

Mister Parrucchino n.2

Tra i clienti di luglio c'è stato anche il signore tedesco del quale ho parlato qualche settimana fa. Questa volta è venuto solo, senza l'amica che l'aveva accompagnato negli anni passati, senza la "sostituta" che aveva detto di voler portare ma soprattutto senza la moglie che qui da noi non si è mai vista. Ero curioso di vedere quando avesse indossato il suo parrucchino, una raffinata creazione di folti ciuffi pettinati all'indietro, di color grigio con riflessi azzurrognoli. L'ha fatto solo due volte in concomitanza con gli unici due giorni di pioggia del suo soggiorno in riviera. Quindi, un "parrucchino da pioggia", una scelta perfettamente logica ma rischiosa, soprattutto d'estate considerando la violenza dei temporali e la potenza dei venti ad essi associati. Ad ogni modo, in quei giorni non si è mai avventurato fuori ma si è limitato a starsene seduto ai tavoli del bar o nel salone, a conversare con gli altri clienti. Il signor K. infatti è molto socievole e amante della conversazione. La lingua non è un problema. Sta cercando di imparare l'italiano e devo ammettere che se la cava anche se fatica ad articolare le frasi.

Quando tra le persone nasce una simpatia spontanea, si trova sempre il modo per capirsi. Il signor K. ha fatto amicizia con M., un pensionato di Arezzo che viene da noi già da qualche anno, dopo che la moglie è morta nell'incendio della loro cucina.
M. parla con una forte inflessione dialettale e, se per un italiano non è un problema capirlo, non credo sia la stessa cosa per un tedesco. Eppure li si poteva vedere spesso seduti al tavolino fuori a chiacchierare come due vecchi amici. La stessa cosa succede tra una coppia di Alessandria e due coppie di tedeschi che si conoscono ormai da anni e che cercano di ritrovarsi al mare appena possibile. Gli uni parlano in italiano, gli altri in tedesco ma si capiscono al volo e li puoi sentire ridere come pazzi. Gli unici rudimenti linguistici che utilizzano sono: per gli italiani, quelli acquisiti al tempo del servizio a Bolzano come carabiniere da parte del signore di Alessandria. Per i quattro tedeschi, quelli assimilati durante i trent'anni e passa di vacanze in riva all'Adriatico.
Soltanto davanti ad un concetto troppo arduo da esprimere chiedono il mio intervento per una traduzione. Purtroppo il mio tedesco è come un vecchio vestito lavato troppe volte in lavatrice. Dopo la fine della scuola mi andava bene, tirava un pò qui e un pò là ma risultava abbastanza presentabile da poter andare in giro senza vergognarmi. Col tempo si è sbiadito e soprattutto si è ristretto in modo imbarazzante: quasi tutti i bottoni sono saltati e mi comprime le carni ovunque, lasciando scoperte vaste porzioni di carnagione pallida. Mi pesa ammetterlo ma non mi ci sento più tanto a mio agio.
Certo, quando capita l'occasione posso anche fare un figurone snocciolando qualche termine culinario specialistico, tipo "barbabietola", "cavolfiore", "brasato" o addirittura "canocchia". Mettiamola così: se mai dovessi smarrirmi nella Foresta Nera, ci metterei un bel pò a ritrovare la strada di casa ma nel frattempo riuscirei ad ordinare dei pasti appetitosi.

Tornando al signor K., ha prenotato per una seconda vacanza da noi alla fine di agosto.
Di solito arriva in corriera, da Monaco, e devo quasi sempre andarlo a prelevare alla fermata quando arriva e riaccompagnarlo per il ritorno. Quando però ha saputo che ci sono dei voli diretti Monaco-Rimini e che può usufruire di un servizio taxi dall'aeroporto convenzionato con prezzi bassissimi, ha voluto tutte le informazioni possibili e mi ha assicurato che, l'anno prossimo, sarebbe venuto in aereo. L'idea gli piaceva un sacco e mentre si trovava ancora qui pregustava già le future vacanze. Evidentemente, non ha potuto aspettare tanto a lungo perchè circa dieci giorni fa ha prenotato il soggiorno e anche il volo.
Ci sono esperienze che non possono essere rimandate, soprattutto se si raggiunge una certa età. Lui ha superato i settanta ma non li dimostra, non soltanto nel fisico ma anche nello spirito. Appena nota una signora piacente si fa sotto senza esitazioni, o quasi...Una sera ha visto una ragazza seduta fuori che stava parlando al cellulare e il signor K. deve aver sentito uno stimolo irresistibile: le si è avvicinato ma probabilmente non ha trovato le parole giuste ed è rimasto qualche secondo a fissarla dall'alto in basso, con la bocca aperta, mentre quella continuava a parlare al telefono guardandolo di traverso nel tentativo di capire che intenzioni avesse. Il tutto è durato forse cinque secondi ma a me sono parsi lunghissimi. Il signor K. alla fine ha desistito ma non sembrava troppo dispiaciuto. Forse non era il momento adatto, forse ha pensato: "ma sì, il mare è pieno di pesci". Infatti quella sera stessa l'ho visto piroettare all'hotel di fronte con una signora che gli arrivava all'ombelico nel corso della disgraziatissima serata danzante messa in piedi dal Fiorello de noantri. Oltre al richiamo delle belle donne non sa resistere nemmeno a quello della musica.