venerdì 7 agosto 2009

Mister Parrucchino n.2

Tra i clienti di luglio c'è stato anche il signore tedesco del quale ho parlato qualche settimana fa. Questa volta è venuto solo, senza l'amica che l'aveva accompagnato negli anni passati, senza la "sostituta" che aveva detto di voler portare ma soprattutto senza la moglie che qui da noi non si è mai vista. Ero curioso di vedere quando avesse indossato il suo parrucchino, una raffinata creazione di folti ciuffi pettinati all'indietro, di color grigio con riflessi azzurrognoli. L'ha fatto solo due volte in concomitanza con gli unici due giorni di pioggia del suo soggiorno in riviera. Quindi, un "parrucchino da pioggia", una scelta perfettamente logica ma rischiosa, soprattutto d'estate considerando la violenza dei temporali e la potenza dei venti ad essi associati. Ad ogni modo, in quei giorni non si è mai avventurato fuori ma si è limitato a starsene seduto ai tavoli del bar o nel salone, a conversare con gli altri clienti. Il signor K. infatti è molto socievole e amante della conversazione. La lingua non è un problema. Sta cercando di imparare l'italiano e devo ammettere che se la cava anche se fatica ad articolare le frasi.

Quando tra le persone nasce una simpatia spontanea, si trova sempre il modo per capirsi. Il signor K. ha fatto amicizia con M., un pensionato di Arezzo che viene da noi già da qualche anno, dopo che la moglie è morta nell'incendio della loro cucina.
M. parla con una forte inflessione dialettale e, se per un italiano non è un problema capirlo, non credo sia la stessa cosa per un tedesco. Eppure li si poteva vedere spesso seduti al tavolino fuori a chiacchierare come due vecchi amici. La stessa cosa succede tra una coppia di Alessandria e due coppie di tedeschi che si conoscono ormai da anni e che cercano di ritrovarsi al mare appena possibile. Gli uni parlano in italiano, gli altri in tedesco ma si capiscono al volo e li puoi sentire ridere come pazzi. Gli unici rudimenti linguistici che utilizzano sono: per gli italiani, quelli acquisiti al tempo del servizio a Bolzano come carabiniere da parte del signore di Alessandria. Per i quattro tedeschi, quelli assimilati durante i trent'anni e passa di vacanze in riva all'Adriatico.
Soltanto davanti ad un concetto troppo arduo da esprimere chiedono il mio intervento per una traduzione. Purtroppo il mio tedesco è come un vecchio vestito lavato troppe volte in lavatrice. Dopo la fine della scuola mi andava bene, tirava un pò qui e un pò là ma risultava abbastanza presentabile da poter andare in giro senza vergognarmi. Col tempo si è sbiadito e soprattutto si è ristretto in modo imbarazzante: quasi tutti i bottoni sono saltati e mi comprime le carni ovunque, lasciando scoperte vaste porzioni di carnagione pallida. Mi pesa ammetterlo ma non mi ci sento più tanto a mio agio.
Certo, quando capita l'occasione posso anche fare un figurone snocciolando qualche termine culinario specialistico, tipo "barbabietola", "cavolfiore", "brasato" o addirittura "canocchia". Mettiamola così: se mai dovessi smarrirmi nella Foresta Nera, ci metterei un bel pò a ritrovare la strada di casa ma nel frattempo riuscirei ad ordinare dei pasti appetitosi.

Tornando al signor K., ha prenotato per una seconda vacanza da noi alla fine di agosto.
Di solito arriva in corriera, da Monaco, e devo quasi sempre andarlo a prelevare alla fermata quando arriva e riaccompagnarlo per il ritorno. Quando però ha saputo che ci sono dei voli diretti Monaco-Rimini e che può usufruire di un servizio taxi dall'aeroporto convenzionato con prezzi bassissimi, ha voluto tutte le informazioni possibili e mi ha assicurato che, l'anno prossimo, sarebbe venuto in aereo. L'idea gli piaceva un sacco e mentre si trovava ancora qui pregustava già le future vacanze. Evidentemente, non ha potuto aspettare tanto a lungo perchè circa dieci giorni fa ha prenotato il soggiorno e anche il volo.
Ci sono esperienze che non possono essere rimandate, soprattutto se si raggiunge una certa età. Lui ha superato i settanta ma non li dimostra, non soltanto nel fisico ma anche nello spirito. Appena nota una signora piacente si fa sotto senza esitazioni, o quasi...Una sera ha visto una ragazza seduta fuori che stava parlando al cellulare e il signor K. deve aver sentito uno stimolo irresistibile: le si è avvicinato ma probabilmente non ha trovato le parole giuste ed è rimasto qualche secondo a fissarla dall'alto in basso, con la bocca aperta, mentre quella continuava a parlare al telefono guardandolo di traverso nel tentativo di capire che intenzioni avesse. Il tutto è durato forse cinque secondi ma a me sono parsi lunghissimi. Il signor K. alla fine ha desistito ma non sembrava troppo dispiaciuto. Forse non era il momento adatto, forse ha pensato: "ma sì, il mare è pieno di pesci". Infatti quella sera stessa l'ho visto piroettare all'hotel di fronte con una signora che gli arrivava all'ombelico nel corso della disgraziatissima serata danzante messa in piedi dal Fiorello de noantri. Oltre al richiamo delle belle donne non sa resistere nemmeno a quello della musica.

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