giovedì 30 dicembre 2010

Nostra domus


In occasione delle mie recenti immersioni nel mare della cultura riminese (si tocca quasi ovunque senza rischiare mai l'annegamento), ho visitato anche la Domus del Chirurgo. Avrei voluto scriverne prima e colgo l'occasione  per farlo dopo che la stampa locale ha celebrato la recente pubblicazione dell'ultimo libro di Alberto Angela "Impero",  in cui  il figlio del quarkiano Piero ha riservato nella sua opera un sostanzioso contributo a Rimini e alla Domus del medico Eutyches.
Alberto Angela fu invitato dall'amministrazione comunale a presiedere la cerimonia di inaugurazione del sito archeologico di Piazza Ferrari completato nel 2007, dopo ben 18 anni di lavori, non nascondendo la sua profonda impressione per quel ritrovamento. A quanto pare non furono parole di circostanza se, a distanza di così tanto tempo, è tornato sull'argomento in una sua pubblicazione.

La mia visita si è svolta in una domenica di novembre, alla fine di uno degli incontri del ciclo di biblioterapia. In quel mese era in corso l'iniziativa dei "musei aperti" che permetteva di visitare gratuitamente mostre e musei della città (di solito, per il biglietto d'ingresso servono solo 5 euro).
La prima cosa che attira l'attenzione è questa grande teca di vetro e mattoncini che ricopre lo scavo. Dopo il tramonto si accende spiccando al centro dei giardinetti e suscitando la curiosità di chi vi passa vicino. Molti si affacciano alle pareti esterne e sbirciano dentro e probabilmente pensano di poter godere anche così della vista delle varie parti.
All'interno sono stati allestiti dei camminamenti sopraelevati di metallo e plexiglass che consentono di muoversi in tutte le direzioni e di ammirare lo scavo da ogni angolazione. Essendoci ritrovamenti appartenenti ad epoche diverse, si possono ammirare i mosaici della villa del chirurgo ma anche cripte complete di scheletri relative a costruzioni di origine medievale. Insomma, con pochi spiccioli e in appena venti minuti di tempo si può ammirare uno dei siti archeologici più interessanti della regione e di tutto il nord-Italia. Il ritrovamento degli strumenti di lavoro del medico è una scoperta di livello addirittura mondiale dato che esistono pochissimi esempi di attrezzi così ben conservati. Come si può leggere anche nel sito internet, questo è stato possibile a causa del crollo del soffitto della villa che avrebbe ricoperto e protetto nel tempo sia i mosaici che gli attrezzi, consentendo che arrivassero fino a noi. E chi dobbiamo ringraziare per tutto ciò? Questo è davvero curioso: l'incendio è stato provocato da una scorreria degli Alemanni che hanno messo Rimini (Ariminum) a ferro e fuoco. In pratica, gli antenati di quegli stessi tedeschi che quasi 1800 anni dopo avrebbero fatto la fortuna di questo tratto di costa. Poi ci hanno riprovato sulla Linea Gotica e noi, nonostante tutto, li abbiamo accolti a piadina e sangiovese. Ci sarà un motivo per cui la Romagna è da tutti riconosciuta come la terra dell'ospitalità!

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