sabato 23 luglio 2011

Brutti presentimenti

Gli arredi delle camere nella maggior parte dei piccoli alberghi della riviera sono generalmente impersonali, spesso vintage se non addirittura da rigattiere. Anche noi (e lo dico a malincuore) abbiamo la nostra parte di camere in attesa di rinnovamento, almeno per quanto riguarda la mobilia. Vedere quei vecchi armadi e tavolini in formica mi mette addosso una certa mestizia anche se, immagino, qualcuno potrebbe vederli bene in una galleria d'arte post-moderna.
Ci sono però piacevoli eccezioni che compensano lo squilibrio, come un vecchio (o forse antico) letto ad una piazza in ferro battuto che troneggia in una camera singola del secondo piano. Qui lo chiamiamo "il letto del prete" perchè si trovava nella canonica di una vecchia chiesetta appartenente alla mia famiglia.
In genere, tutti i clienti che entrano in quella camera rimangono stupiti, se non addirittura meravigliati, di trovare un letto fatto a quel modo e non nascondono una certa soddisfazione, come chi scopre di essere stato oggetto di un riguardo particolare.
L'ultima cliente in ordine di tempo ad essere ospitata nella stanza con il letto del prete è stata una signora modenese sui settant'anni, un tipico esemplare da balera: capelli tinti di un nero corvino, trucco pesante e vestiti attillati. Quando la signora ha visto il letto però ha chiesto subito di cambiare stanza perchè le ricordava quello in cui era morto suo marito 10 anni prima. Abbiamo pensato che non fosse il caso nominare nessun "prete" perchè non sarebbe servito a convincerla ma solo a peggiorare le cose. Però non c'erano al momento altre stanze disponibili e la signora ha dovuto adeguarsi.
La sera stessa entra in albergo un signore alto e attempato, con spesse lenti da miope e la tipica cadenza verbale di chi è sprovvisto di denti, che domanda della signora modenese. Nel giro di qualche minuto, mentre il signore si accomodava fuori, la signora modenese ha intavolato una trattativa segreta per riuscire a portare l'amichetto in camera, ma in una dove ci fosse un letto a due piazze. Ci siamo almeno liberati del peso di costringere una povera vedova a rivangare brutti ricordi appena posata la testa sul cuscino.

Luglio è il mese dei clienti più particolari, l'ho ribadito più di una volta. I coniugi P. sono tra questi e, anche se non ne vado fiero, posso ormai dire di conoscere ogni loro peculiarità. Non sto dicendo che non hanno più la capacità di stupirmi - farei loro un torto - ma semplicemente che con gli anni ho imparato ad accusare meglio i colpi.
L'altra sera l'aria era decisamente cambiata dopo una settimana di caldo infernale. Questo non aveva impedito alla signora di prendersi, pochi giorni dopo il suo arrivo, una bronchite semi-invalidante che la faceva ancora penare. Ripeteva a tutti che era dovuta al fatto di aver sudato, cosa che lei non era abituata a fare, nemmeno ai 45 gradi della sua terra natia in Puglia. Chissà perchè invece, qui in Romagna aveva cominciato a traspirare acqua dalla pelle. Comunque fosse, il marito voleva portarla fuori per una passeggiatina serale e lei aveva dovuto cedere alla sue insistenze ma aveva posto delle condizioni: lui avrebbe dovuto salire in camera per recuperare la fotocopia dei loro documenti di identità, da allegare ad un biglietto da visita del nostro albergo, perchè non si sa mai cosa poteva succedere per la strada e almeno chi li avrebbe soccorsi avrebbe saputo chi erano e dove alloggiavano.
Mi fa paura ammetterlo ma certe cose iniziano a sembrarmi normali...aiuto!!!

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