Da quel giorno non sono più salito su un risciò
o simili. Non credo che lo farò mai più, fosse solo per una questione
di principio. Mi limito a maledirli e a guardarli con disprezzo,
soprattutto quando vedo un gruppo di ragazzini (ma capita anche con gli
adulti) che ingaggiano gare di velocità in mezzo alla folla, o quando
cercano di passare dove è impossibile farlo o centrano i vasi davanti al
nostro ingresso.
Qualche anno fa, alla fine di una delle tante
lunghissime giornate, spossato dal caldo e dalla stanchezza, stavo
avviandomi verso la mia auto per tornare a casa e svenire sul letto.
Avvicinandomi mi accorgo di un foglietto sul parabrezza, infilato sotto
uno dei tergicristalli. Una contravvenzione? Sarebbe stato strano, dato
che di sera non vige il disco-orario e avevo anche l'autorizzazione a
circolare nella zona a traffico limitato del centro.
Constatai che si trattava di un
semplice foglio di bloc-notes in cui qualcuno aveva scritto a penna un
messaggio. Mi informava che dei clienti tedeschi nell'albergo lì vicino
avevano assistito alla bravata di alcuni ragazzi in risciò i
quali erano piombati sulla mia macchina per poi dileguarsi. Si
specificava che nessuno era riuscito a leggere il nome del noleggiatore
stampato sul mezzo ma in compenso erano riusciti a vedere il numero
della vettura, il 12.
Fu
come una coltellata al fegato.
Mi chinai subito per verificare la fiancata e
vidi i segni di una lunga strisciata sulla carrozzeria nonchè il
copricerchione rotto in mille pezzi sparsi in terra. Quei figli di buona
donna!
Se non fosse stato per il biglietto, sarei salito in macchina senza accorgermi di nulla fino all'indomani mattina, quando la luce del giorno mi avrebbe messo di fronte a quell'ignominia. Quindi decisi di recarmi nell'albergo per chiedere ulteriori informazioni e naturalmente per ringraziare. Pensai che se invece di tedeschi si fosse trattato di italiani, si sarebbero fatti una risata e sarebbero tornati a giocare a carte o a fare quello che stavano facendo prima di sentire il botto. In un certo senso avevo avuto fortuna.
Se non fosse stato per il biglietto, sarei salito in macchina senza accorgermi di nulla fino all'indomani mattina, quando la luce del giorno mi avrebbe messo di fronte a quell'ignominia. Quindi decisi di recarmi nell'albergo per chiedere ulteriori informazioni e naturalmente per ringraziare. Pensai che se invece di tedeschi si fosse trattato di italiani, si sarebbero fatti una risata e sarebbero tornati a giocare a carte o a fare quello che stavano facendo prima di sentire il botto. In un certo senso avevo avuto fortuna.
All'hotel mi confermarono quanto era scritto sul
biglietto ma senza riuscire a darmi ulteriori indicazioni. Decisi di
farmi bastare quelle che avevo e mi diressi verso il noleggio più
vicino, l'unico della zona a dire il vero, quindi con molte probabilità
si trattava di quello giusto.
Nella rimessa trovai un uomo sui 65
anni con un paio di occhiali dalle lenti spesse, alto e panciuto, con
un'ampia stempiatura da cui partiva una corona di capelli che dalle
orecchie scendeva fino alla base del collo. Stava spostando alcune
carrozzelle all'interno del locale, preparandosi alla chiusura. Ci conoscevamo solo di vista.
Senza tanti preamboli domandai: - Per caso la vettura n.12 è rientrata danneggiata?
L'
uomo si bloccò, guardandomi con un senso di speranza, come se
finalmente avesse trovato qualcuno con cui sfogarsi per i continui
danneggiamenti al suo patrimonio ciclistico.
- Si! Hanno rotto un
pedale... - disse, rinunciando a qualificare con i termini appropriati
le persone che erano arrivate a tanto.
Allora gli raccontai l'accaduto e che c'erano dei testimoni che avevano visto il suo risciò danneggiare la mia macchina e che, ovviamente, mi aspettavo di essere risarcito dalla sua assicurazione. A quel punto l'uomo s'indispettì. Proprio così, io mi ero ritrovato la macchina sbranata da una delle sue biciclette e lui s'indispettiva! Cominciò ad andare di qua e di là per la rimessa, mostrandosi improvvisamente troppo indaffarato.
- Io non posso fare più niente, ormai sono andati via...doveva venire subito, quando è successo - disse, col tono di chi vuole liquidare la questione una volta per tutte.
- Mi scusi, ma come facevo? Io ero al lavoro, mi sono ritrovato la macchina sfasciata! Lei non ha gli estremi dei documenti di queste persone? -
- I documenti li ho restituiti quando hanno riportato il risciò -
- Ma li avrà registrati da qualche parte no? - domandai ingenuamente.
L'uomo cominciò a sbraitare e a bofonchiare, si stava riscaldando ma io mi stavo riscaldando anche di più perchè avevo capito perfettamente la situazione: avrei dovuto pagarmi da solo i danni causati da qualche ignoto screanzato perchè chi gli aveva noleggiato il risciò era un furbacchione. Come se non bastasse, arrivarono anche la moglie e la figlia a dargli manforte e tutti cercarono di farmi credere che, purtroppo, ero una vittima di circostanze eccezionali e che non c'era niente da fare.
- Signori - attaccai, cercando di non gettarmi su tutti e tre come un ghepardo a digiuno - voi mi state dicendo che chi noleggia una bicicletta o qualunque cosa sia quello che avete qua dentro, può causare incidenti, investire bambini, danneggiare cose, e una volta restituiti i documenti è come se non fosse mai accaduto? Mi spiace ma non credo che funzioni così. - E per essere più convincente andai immediatamente al comando della Polizia Municipale, denunciai l'accaduto e tornai al noleggio con due agenti che verbalizzarono tutto quello che era possibile verbalizzare ( mostrai loro anche i danni all'auto). Ma l'uomo non voleva arrendersi. Anzi, protestò vibratamente che ogni denuncia alla sua assicurazione gli costava ben 100 euro di franchigia!
Gli proposi un risarcimento diretto, senza dare scarico all'assicurazione, in fondo eravamo due compaesani e avremmo potuto anche risolverla tra noi. Non ne voleva proprio sapere. Allora, ormai esasperato ma più che mai convinto a non dargliela vinta mi congedai esprimendo il mio ultimo proposito: - Vediamo cosa ne pensa la Finanza! -
Il giorno dopo andai da un carrozziere per una stima dei danni. Al ritorno passai al noleggio per informare il signore, che non si degnò di rispondermi ma si limitò a borbottare qualcosa di incomprensibile..
Passarono altri tre giorni e ricevetti la visita di un agente assicurativo che mi consegnò un assegno a risarcimento del danno.
Ci sono parole "magiche" che hanno il potere di risolvere anche le situazioni più ingarbugliate, peccato che siano sempre le parole sbagliate (ce ne sarebbero altre, ad esempio: correttezza, onestà, responsabilità, tutte migliori di "Finanza") .
O sono io che ho gusti difficili?
- Io non posso fare più niente, ormai sono andati via...doveva venire subito, quando è successo - disse, col tono di chi vuole liquidare la questione una volta per tutte.
- Mi scusi, ma come facevo? Io ero al lavoro, mi sono ritrovato la macchina sfasciata! Lei non ha gli estremi dei documenti di queste persone? -
- I documenti li ho restituiti quando hanno riportato il risciò -
- Ma li avrà registrati da qualche parte no? - domandai ingenuamente.
L'uomo cominciò a sbraitare e a bofonchiare, si stava riscaldando ma io mi stavo riscaldando anche di più perchè avevo capito perfettamente la situazione: avrei dovuto pagarmi da solo i danni causati da qualche ignoto screanzato perchè chi gli aveva noleggiato il risciò era un furbacchione. Come se non bastasse, arrivarono anche la moglie e la figlia a dargli manforte e tutti cercarono di farmi credere che, purtroppo, ero una vittima di circostanze eccezionali e che non c'era niente da fare.
- Signori - attaccai, cercando di non gettarmi su tutti e tre come un ghepardo a digiuno - voi mi state dicendo che chi noleggia una bicicletta o qualunque cosa sia quello che avete qua dentro, può causare incidenti, investire bambini, danneggiare cose, e una volta restituiti i documenti è come se non fosse mai accaduto? Mi spiace ma non credo che funzioni così. - E per essere più convincente andai immediatamente al comando della Polizia Municipale, denunciai l'accaduto e tornai al noleggio con due agenti che verbalizzarono tutto quello che era possibile verbalizzare ( mostrai loro anche i danni all'auto). Ma l'uomo non voleva arrendersi. Anzi, protestò vibratamente che ogni denuncia alla sua assicurazione gli costava ben 100 euro di franchigia!
Gli proposi un risarcimento diretto, senza dare scarico all'assicurazione, in fondo eravamo due compaesani e avremmo potuto anche risolverla tra noi. Non ne voleva proprio sapere. Allora, ormai esasperato ma più che mai convinto a non dargliela vinta mi congedai esprimendo il mio ultimo proposito: - Vediamo cosa ne pensa la Finanza! -
Il giorno dopo andai da un carrozziere per una stima dei danni. Al ritorno passai al noleggio per informare il signore, che non si degnò di rispondermi ma si limitò a borbottare qualcosa di incomprensibile..
Passarono altri tre giorni e ricevetti la visita di un agente assicurativo che mi consegnò un assegno a risarcimento del danno.
Ci sono parole "magiche" che hanno il potere di risolvere anche le situazioni più ingarbugliate, peccato che siano sempre le parole sbagliate (ce ne sarebbero altre, ad esempio: correttezza, onestà, responsabilità, tutte migliori di "Finanza") .
O sono io che ho gusti difficili?
Non so se deprimermi di piu' per i riscio' che da 40 anni vanno in giro a fare danni o per certi Romagnoli che sembrano riuscire ad essere corretti solo sotto minaccia.
RispondiEliminaCome al solito, bel post!!!
In tanti non conoscono la parola "civiltà", purtroppo.
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