martedì 14 giugno 2011

La strada non è per tutti - Parte II

Da quel giorno non sono più salito su un risciò o simili. Non credo che lo farò mai più, fosse solo per una questione di principio. Mi limito a maledirli e a guardarli con disprezzo, soprattutto quando vedo un gruppo di ragazzini (ma capita anche con gli adulti) che ingaggiano gare di velocità in mezzo alla folla, o quando cercano di passare dove è impossibile farlo o centrano i vasi davanti al nostro ingresso.
Qualche anno fa, alla fine di una delle tante lunghissime giornate, spossato dal caldo e dalla stanchezza, stavo avviandomi verso la mia auto per tornare a casa e svenire sul letto. Avvicinandomi mi accorgo di un foglietto sul parabrezza, infilato sotto uno dei tergicristalli. Una contravvenzione? Sarebbe stato strano, dato che di sera non vige il disco-orario e avevo anche l'autorizzazione a circolare nella zona a traffico limitato del centro.
Constatai che si trattava di un semplice foglio di bloc-notes in cui qualcuno aveva scritto a penna un messaggio. Mi informava che dei clienti tedeschi nell'albergo lì vicino avevano assistito alla bravata di alcuni ragazzi in risciò i quali erano piombati sulla mia macchina per poi dileguarsi. Si specificava che nessuno era riuscito a leggere il nome del noleggiatore stampato sul mezzo ma in compenso erano riusciti a vedere il numero della vettura, il 12.
Fu come una coltellata al fegato. 
Mi chinai subito per verificare la fiancata e vidi i segni di una lunga strisciata sulla carrozzeria nonchè il copricerchione rotto in mille pezzi sparsi in terra. Quei figli di buona donna!
Se non fosse stato per il biglietto, sarei salito in macchina senza accorgermi di nulla fino all'indomani mattina, quando la luce del giorno mi avrebbe messo di fronte a quell'ignominia. Quindi decisi di recarmi nell'albergo per chiedere ulteriori informazioni e naturalmente per ringraziare. Pensai che se invece di tedeschi si fosse trattato di italiani, si sarebbero fatti una risata e sarebbero tornati a giocare a carte o a fare quello che stavano facendo prima di sentire il botto. In un certo senso avevo avuto fortuna.
All'hotel mi confermarono quanto era scritto sul biglietto ma senza riuscire a darmi ulteriori indicazioni. Decisi di farmi bastare quelle che avevo e mi diressi verso il noleggio più vicino, l'unico della zona a dire il vero, quindi con molte probabilità si trattava di quello giusto.
Nella rimessa trovai un uomo sui 65 anni con un paio di occhiali dalle lenti spesse, alto e panciuto, con un'ampia stempiatura da cui partiva una corona di capelli che dalle orecchie scendeva fino alla base del collo. Stava spostando alcune carrozzelle all'interno del locale, preparandosi alla chiusura. Ci conoscevamo solo di vista.
Senza tanti preamboli domandai: - Per caso la vettura n.12 è rientrata danneggiata?
L' uomo si bloccò, guardandomi con un senso di speranza, come se finalmente avesse trovato qualcuno con cui sfogarsi per i continui danneggiamenti al suo patrimonio ciclistico.
- Si! Hanno rotto un pedale... - disse, rinunciando a qualificare con i termini appropriati le persone che erano arrivate a tanto.
Allora gli raccontai l'accaduto e che c'erano dei testimoni che avevano visto il suo risciò danneggiare la mia macchina e che, ovviamente, mi aspettavo di essere risarcito dalla sua assicurazione. A quel punto l'uomo s'indispettì. Proprio così, io mi ero ritrovato la macchina sbranata da una delle sue biciclette e lui s'indispettiva! Cominciò ad andare di qua e di là per la rimessa, mostrandosi improvvisamente troppo indaffarato.
- Io non posso fare più niente, ormai sono andati via...doveva venire subito, quando è successo -  disse, col tono di chi vuole liquidare la questione una volta per tutte.
- Mi scusi, ma come facevo? Io ero al lavoro, mi sono ritrovato la macchina sfasciata! Lei non ha gli estremi dei documenti di queste persone? -
- I documenti li ho restituiti quando hanno riportato il risciò -
- Ma li avrà registrati da qualche parte no? - domandai ingenuamente.
L'uomo cominciò a sbraitare e a bofonchiare, si stava riscaldando ma io mi stavo riscaldando anche di più perchè avevo capito perfettamente la situazione: avrei dovuto pagarmi da solo i danni causati da qualche ignoto screanzato perchè chi gli aveva noleggiato il risciò era un furbacchione. Come se non bastasse, arrivarono anche la moglie e la figlia a dargli manforte e tutti cercarono di farmi credere che, purtroppo, ero una vittima di circostanze eccezionali e che non c'era niente da fare.
- Signori - attaccai, cercando di non gettarmi su tutti e tre come un ghepardo a digiuno - voi mi state dicendo che chi noleggia una bicicletta o qualunque cosa sia quello che avete qua dentro, può causare incidenti, investire bambini, danneggiare cose, e una volta restituiti i documenti è come se non fosse mai accaduto? Mi spiace ma non credo che funzioni così. - E per essere più convincente andai immediatamente al comando della Polizia Municipale, denunciai l'accaduto e tornai al noleggio con due agenti che verbalizzarono tutto quello che era possibile verbalizzare ( mostrai loro anche i danni all'auto). Ma l'uomo non voleva arrendersi. Anzi, protestò vibratamente che ogni denuncia alla sua assicurazione gli costava ben 100 euro di franchigia!
Gli proposi un risarcimento diretto, senza dare scarico all'assicurazione, in fondo eravamo due compaesani e avremmo potuto anche risolverla tra noi. Non ne voleva proprio sapere. Allora, ormai esasperato ma più che mai convinto a non dargliela vinta mi congedai esprimendo il mio ultimo proposito: - Vediamo cosa ne pensa la Finanza! -
Il giorno dopo andai da un carrozziere per una stima dei danni. Al ritorno passai al noleggio per informare il signore, che non si degnò di rispondermi ma si limitò a borbottare qualcosa di incomprensibile..
Passarono altri tre giorni e ricevetti la visita di un agente assicurativo che mi consegnò un assegno a risarcimento del danno.
Ci sono parole "magiche" che hanno il potere di risolvere anche le situazioni più ingarbugliate, peccato che siano sempre le parole sbagliate (ce ne sarebbero altre, ad esempio: correttezza, onestà, responsabilità, tutte migliori di "Finanza") .
O sono io che ho gusti difficili?

2 commenti:

  1. Non so se deprimermi di piu' per i riscio' che da 40 anni vanno in giro a fare danni o per certi Romagnoli che sembrano riuscire ad essere corretti solo sotto minaccia.
    Come al solito, bel post!!!

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  2. In tanti non conoscono la parola "civiltà", purtroppo.

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