Dopo lunghe e concitate trattative si è giunti ad un accordo soddisfacente: il Grand Hotel di Rimini non sarà "degradato" ad albergo stagionale e il Capodanno Rai non verrà sabotato. Adesso venitemi a dire che d'inverno in riviera non succede mai nulla!
Dal giorno in cui il proprietario del Grand Hotel, Antonio Batani, aveva seriamente prospettato la possibilità di chiudere l'albergo per qualche mese durante l'inverno a causa delle difficoltà a sostenerne i costi in questi tempi di crisi, l'onda delle reazioni e delle proteste è cresciuta giorno dopo giorno, minacciando di abbattersi senza pietà anche sul discusso Capodanno televisivo in Piazzale Fellini.
Gli esponenti politici del comune e della provincia avevano subito contestato la scelta di Batani perchè il Grand Hotel, prima di essere un'azienda, è un monumento della città di Rimini. Se le aziende appartengono al loro legittimo proprietario, i monumenti appartengono a tutti i cittadini quindi si capisce che questi debbano avere voce in capitolo per tutto ciò che li riguarda.
Inoltre, la chiusura (seppur per pochi mesi) avrebbe comportato la perdita del lavoro per i tanti dipendenti dell'albergo, i quali non possono di certo permettersi di rinunciare neanche ad una mensilità dato che, come tutti noi, tengono famiglia. Perciò i sindacati si sono mobilitati in forze e si sono legati al tavolo delle trattative minacciando di assaltare il palco dello show di Capodanno durante la diretta RAI se Batani avesse dato seguito al suo proposito (chi ha detto che quelli del capodanno in piazza sono soldi sprecati? A quanto pare, a qualcosa sono serviti...).
L'accordo prevede che metà dei dipendenti dell'albergo vengano congedati per tre mesi per poi essere riassunti. L'altra metà resterà in servizio per tutto l'anno e sarà la legge a decidere chi debba essere licenziato e chi debba essere confermato. Tutti si sono detti felici e soddisfatti per l'accordo, Batani in primis. Secondo me aveva preso in considerazione questa soluzione fin dal principio ma, da imprenditore navigato, sapeva che, se l'avesse messa subito sul tavolo della trattativa, i sindacati si sarebbero opposti per ostacolarlo e per ottenere qualcosa di più perchè, si sa, in una contrapposizione che non può prescindere da risvolti ideologici, non conta chi ha ragione ma conta soltanto portare a casa punti che muovano la classifica. Quindi Batani è partito da molto più indietro (la chiusura totale per l'inverno) per ottenere ciò che voleva, poco importa che qualcuno possa pensare che si tratti di una vittoria del sindacato e dei lavoratori. E probabilmente ha strappato anche promesse e impegni per il futuro alle istituzioni locali.
Informati che non avrà più luogo l'azione guastatrice dei rappresentanti sindacali e dei lavoratori, i vigili urbani devono aver pensato: se non possiamo trascinare nessuno giù dal palco della diretta Rai, ci saliamo noi! E minacciano lo sciopero con relativo corteo di protesta proprio per la sera del 31 dicembre.
Non si può stare tranquilli neanche per un momento... c'è sempre qualcuno che si lamenta! Che sia il segno tangibile che "crisi" non è solo una parola usata con intenti disfattisti ma una situazione reale e consolidata, che prima o poi tutti dobbiamo affrontare? A quanto pare soltanto a Roma continuano a non accorgersene.
Informati che non avrà più luogo l'azione guastatrice dei rappresentanti sindacali e dei lavoratori, i vigili urbani devono aver pensato: se non possiamo trascinare nessuno giù dal palco della diretta Rai, ci saliamo noi! E minacciano lo sciopero con relativo corteo di protesta proprio per la sera del 31 dicembre.
Non si può stare tranquilli neanche per un momento... c'è sempre qualcuno che si lamenta! Che sia il segno tangibile che "crisi" non è solo una parola usata con intenti disfattisti ma una situazione reale e consolidata, che prima o poi tutti dobbiamo affrontare? A quanto pare soltanto a Roma continuano a non accorgersene.
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