Mercoledì scorso è stata inaugurata la nuova libreria Feltrinelli di Largo Giulio Cesare a Rimini. Avrei voluto essere presente ma ho preferito aspettare qualche giorno, anche per approfittare dell'offerta promozionale su tutti i libri che durerà fino a domenica prossima.
Immaginavo che ci sarebbe stata la solita "ressa" ed in effetti così è stato, come riportato dai giornali del giorno seguente. Dopotutto, le affollate inaugurazioni di negozi del centro sono uno degli argomenti più in voga in questo autunno. Qualche settimana fa era stata la volta di H&M in Corso d'Augusto, con tanto di polemica sul rifiuto di pagare la quota per le luminarie natalizie da parte del gruppo svedese di abbigliamento (subito rientrata però).
Oggi sono quindi andato a visitare questa nuova libreria, con le vetrine che si affacciano sul corso e sull'Arco di Augusto, in una zona che negli ultimi anni è rimasta troppo ai margini nella rotta dello shopping e dello struscio. Il suo recupero è iniziato con l'eliminazione del parcheggio e annessi parcheggiatori abusivi (che si erano rivelati una vera e propria organizzazione a delinquere); poi è stata la volta della ristrutturazione dell'ufficio postale e dell'apertura di nuovi negozi e attività, la libreria appunto e, per citarne un'altra, la pizzeria al taglio all'angolo est della piazza.
Entrando nella nuova Feltrinelli si avverte chiaramente l'odore del parquet e delle vernici e la forma irregolare del locale, con tanti angoli e insenature, lo rende piacevole da attraversare. Gli arredi sono standard e di tipo minimalista, i colori predominanti sono il rosso del marchio, il bianco delle pareti e il beige del pavimento.
I libri sono suddivisi per sezioni, con isole tematiche non sempre coerenti, a dire il vero; ci sono anche i reparti dei cd musicali e dei dvd che compongono l'offerta multimediale tipica della catena. Alle casse viene proposta la tessera di fidelizzazione che dà diritto a sconti ed agevolazioni (ne ho sottoscritta una anch'io). Il personale è composto di giovani under 30 che sono troppo impegnati a sistemare la merce sui numerosi scaffali e a battere i tasti dei registratori di cassa per fermarsi a dare consigli o a confrontarsi sui singoli volumi con i clienti. Anche se potessero farlo, sarebbero in grado? Sono dei lettori? Quanti libri potrebbero aver letto nel corso della loro breve vita?
Ecco, sotto questo punto di vista credo che una libreria debba cercare di assumere anche qualche dipendente più attempato, qualcuno che possa aver avuto il tempo per leggere qualche centinaio di libri, che conosca gli autori, i generi, i temi. Lo so, i giovani costano meno, finchè sono in età di apprendistato e la logica della grande distribuzione prevede che il cliente sappia già quello che vuole o che gli serve quando entra nel negozio e se non lo sa si prende da solo il rischio dell'acquisto. Ciò che importa è che la merce sia in buono stato e fruibile senza troppe controindicazioni. Il consumatore è solo e lo sa.
Questa impostazione da grande magazzino non può applicarsi a tutto ma, evidentemente, l'accettiamo tutti di buon grado. Forse domandiamo consigli al personale dei supermercati su come si fa il ragù o sulla ricetta del coniglio in porchetta?
Non vorrei essere frainteso. Sono contento che anche Rimini abbia la sua Feltrinelli. Per molti anni siamo stati il paradiso dei tendoni con i libri fuori catalogo a metà prezzo, non dovremmo lamentarci! Ed è meglio una libreria dei soliti negozi di abbigliamento e di telefonia. O di un bar. Di tutto ciò ne abbiamo in eccedenza. Inoltre, aspetto non secondario, Rimini è ormai a tutti gli effetti anche una città universitaria.
Nel centro storico ci sono altre librerie, naturalmente. Ho scoperto il Punto Einaudi di via Bertola, lungo la quale, poco distante, si trova anche una libreria per ragazzi (Viale dei Ciliegi 17); c'è la libreria Mondadori in Piazza Tre Martiri e la Libreria Riminese in Piazzetta. E non sono le uniche. La nuova Feltrinelli è una minaccia o un'opportunità per tutte loro? Si sarebbe tentati di scegliere la prima ipotesi, come accade con i supermercati con le botteghe di quartiere ma speriamo tutti di restare sorpresi.
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